Roberta Bisogno
La testa sulle spalle
Come non far crollare la testa sul mondo
quattro volte la vita
indietreggiando
ci aveva scoraggiato togliendo-
ci dalla testa il mondo.
Come non vedere
il tubero o la crosta
e non essere nella notte che
un luogo comune un uomo ha da sognare.
Come non oltrepassare la morte:
facile era rimanere sul dosso con la vita.
*
Ora inciampi
–
Come inizio?
Far funzionare l’altalena dei passi
avere un anno di vita
non si esibisce andatura
senza un punto da annientare
un istinto donde andare.
Ora inciampi
–
non come all’inizio
Il dottore non risponde, se non entra
nell’unghia guarirla.
Camminare, come?
Il piede è tronfio.
Fosse concesso l’inciampo
verreste correndo.
Come all’inizio è l’inciampo
l’odore trema
l’inciampo cade.
Ha un foro impertinente
il capezzolo è
l’invito costante alla rotella.
*
Bontà per la natura era
un pistillo che assaliva
di buon mattino e buona notte
tutta la cima della montagna.
Bontà per gli umani era
un dito che insegnava all’altro
un vicendevole mattino e una notte
meno buia.
Ora gli umani definiscono bontà
quello che obbligano alla natura
di essere – è tutto ciò che disimparano
in sé stessi.
R. Bisogno, Destino intestino, puntoacapo Editrice 2024.