Gianni Flamini, La Repubblica in ostaggio, Castelvecchi 2016
«Dovete sapere che ci sono due storie: quella ufficiale, piena di menzogne, che insegnano a scuola, la storia ad usum delphini; e poi c’è la storia segreta, quella che contiene le vere cause degli avvenimenti, una storia ignominiosa».
Honoré de Balzac, Le illusioni perdute
La storia italiana repubblicana è connotata da uno specifico tratto: una dimensione oscura, eversiva e illegale, che trova spesso scarsa accoglienza nei manuali ufficiali di storia. Il libro di Gianni Flamini, uno dei maggiori esperti di storia del terrorismo, costituisce un’accurata e completa ricostruzione d’insieme di questo aspetto della storia nazionale: a partire dal ruolo della mafia nel periodo successivo allo sbarco in Sicilia degli alleati, fino alle stragi e agli attentati del ’92-93.
Dalla quarta di copertina
«Nessun altro paese democratico ha subito, sofferto, tollerato e, quel che è peggio, protetto in egual misura una paragonabile situazione di violenza eversiva»
Norberto Bobbio
G. Flamini, La Repubblica in ostaggio. Diario italiano di politica criminale (1943-2013), Castelvecchi 2016. Prefazione di Paolo Bolognesi.
Gianni Flamini (Bologna, 1934), giornalista italiano, da più di trent’anni si occupa di terrorismo globale e antiterrorismo, sovversione e politica parallela. Tra i suoi libri: La banda della Magliana, L’Italia dei colpi di Stato, Le anime nere del capitalismo, Il libro che i servizi segreti non ti farebbero mai leggere, Lo scambio.