Libri

Umberto Santino, La mafia come soggetto politico, Di Girolamo 2013

 

[…] Da un punto di vista strutturale si possono distinguere due ambiti: le organizzazioni criminali vere e proprie e un vasto e ramificato sistema di cointeressenze, complicità, contiguità, un blocco sociale di natura transclassista che va dagli strati più svantaggiati della popolazione, coinvolti nelle varie articolazioni delle attività lecite o illecite, agli strati più alti: politici e amministratori legati in un modo o nell’altro ai mafiosi, professionisti (avvocati, consulenti finanziari, tecnici etc.) che prestano la loro opera a servizio di mafiosi, imprenditori consoci o prestanomi etc. All’interno di tale blocco la funzione dominante è svolta dai soggetti legali-illegali più ricchi e potenti che abbiamo definito borghesia mafiosa. […]

Dall’introduzione

Le cronache parlano di “trattativa” tra mafia e Stato come di un fatto eccezionale. In realtà il rapporto tra mafia e istituzioni è una costante della storia del nostro Paese. In questo scritto la mafia viene analizzata alla luce delle riflessioni dei maestri della sociologia e la sua soggettività politica si dispiega con un duplice profilo: essa come associazione criminale si può definire “gruppo politico”, avendo un suo ordinamento, una dimensione territoriale e un apparato in grado di assicurare l’osservanza delle sue norme; con il suo sistema di rapporti concorre alla produzione della politica, determinando le decisioni e le scelte relative alla gestione del potere e alla distribuzione delle risorse. Se si può dire che finora non c’è stato Stato senza mafia e mafia senza Stato, un cambiamento di rotta si potrà avere solo se si incrociano due percorsi: la de-criminalizzazione del potere, attraverso una profonda democratizzazione, e la de-istituzionalizzazione della mafia. Una sfida aperta, un’ipoteca sul presente e sul futuro.

Dalla quarta di copertina

U. Santino, La mafia come soggetto politico, Di Girolamo 2013.

Umberto Santino è fondatore e direttore del Centro Impastato di Palermo, il primo centro studi sulla mafia e altre forme di criminalità organizzata sorto in Italia (1977) e autore di vari saggi, tra cui ricordiamo: L’omicidio mafioso (1989), L’impresa mafiosa (1990) e Dietro la droga (1993) con Giovanni La Fiura, La borghesia mafiosa (1994), La mafia interpretata (1995), La democrazia bloccata, L’alleanza e il compromesso (1997), La cosa e il nome (2000), Dalla mafia alle mafie (2006), Mafie e globalizzazione (2007), Storia del movimento antimafia (2000, 2009), Don Vito a Gomorra (2011).

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